Il Game Boy Color (abbreviato in GBC) è una console portatile, successore dell'originale Nintendo Game Boy in bianco e nero. La console fu messa in commercio il 23 ottobre del 1998 in Giappone e, soltanto un mese dopo, nel resto del mondo.
Nel marzo del 1998 Nintendo decise di infondere nuova linfa vitale alla sua microconsole: il Game Boy Color disponeva di uno schermo a colori prodotto dalla Sharp e di un processore a 8 MHz (sempre prodotto da Sharp) simile allo Z80[1][2], ma con più memoria. Il Game Boy Color dispone inoltre di una porta di comunicazione a infrarossi, tuttavia tale caratteristica è supportata solo in alcuni giochi, come Pokémon Trading Card Adventure, ed è stata eliminata nel Game Boy Advance e nelle sue versioni successive. La console è in grado di visualizzare fino a 2560 diversi colori contemporaneamente sullo schermo dalla sua tavolozza di 32.768, e può aggiungere una base di quattro colori ai giochi che erano stati sviluppati per il Game Boy originale.